BCE taglia, Fed aspetta: mercati in bilico
È stata una settimana davvero ricca di eventi quella che abbiamo vissuto. Se l’ottava si è aperta all’insegna della volatilità e del nervosismo generato da DeepSeek, il prosieguo ha visto i mercati alle prove delle Banche centrali e delle trimestrali.
È stata una settimana davvero ricca di eventi quella che abbiamo vissuto. Se l’ottava si è aperta all’insegna della volatilità e del nervosismo generato da DeepSeek, il prosieguo ha visto i mercati alle prove delle Banche centrali e delle trimestrali. Per quanto riguarda la politica monetaria, nessuna sorpresa è giunta dall’America e dall’Europa: la prima ha confermato il costo del denaro, la seconda lo ha tagliato di 25 punti base. Con quello di giovedì la BCE è arrivata a 5 tagli consecutivi, con Christine Lagarde che ha evidenziato come il percorso di allentamento sia destinato a proseguire visto lo stato dell’economia europea. Sul fronte americano, la Federal Reserve prima di muoversi vuole avere maggior visibilità su quelle che saranno le prossime mosse di Donald Trump, con il tycoon che come promesso in campagna elettorale ha già puntato il dito contro Messico e Canada, colpiti da dazi del 25%. In mezzo a tutto questo, sono stati giorni caldi per i titoli tech, alle prese certamente con l’effetto DeepSeek ma anche con la pubblicazione dei dati trimestrali. E se a Wall Street a uscire sconfitta è stata Microsoft, a Piazza Affari a pagare dazio ai risultati trimestrali e alle prospettive per il nuovo anno è stata invece STM.
Appuntamenti Macro
Data | Appuntamenti in calendario |
Lunedì 03/02 |
L’ottava inizia con i dati europei sul sentiment dei direttori degli acquisti (PMI) del manifatturiero (dato finale) e con la stima flash dell’inflazione nel mese di gennaio. PMI sotto i riflettori anche negli Stati Uniti. |
Martedì 04/02 |
Dalla sponda statunitense dell’Atlantico sono in arrivo i dati su offerte di lavoro e ordini alle industrie. |
Mercoledì 05/02 |
In calendario le vendite al dettaglio italiane, i prezzi alla produzione di Eurolandia ed il PMI servizi in versione definitiva di Zona Euro e Stati Uniti. Dagli USA è in arrivo la stima ADP sulle buste paga del settore privato e l’indicatore che misura il saldo commerciale. |
Giovedì 06/02 | Prima dell’avvio degli scambi attenzione agli ordini alle fabbriche tedesche mentre nel corso della mattina sarà la volta delle vendite al dettaglio europee. A metà seduta focus sul meeting della Bank of England mentre nel pomeriggio è in programma l’aggiornamento sulle nuove richieste di sussidio USA. |
Venerdì 07/02 |
Germania protagonista con i dati su produzione industriale e bilancia commerciale mentre dagli USA giungeranno i numeri relativi all’andamento del mercato del lavoro a gennaio. In agenda anche il dato preliminare sul sentiment dei consumatori misurato dall’Università del Michigan. |
Un’ottava ricca di dati
PMI, NFP e BoE: sono tre gli acronimi che finiranno per caratterizzare la settimana che inizia oggi. Iniziamo con l’indice che misura il sentiment dei direttori degli acquisti, il PMI (Purchasing Managers Index), che lunedì nel caso del manifatturiero e mercoledì in quello dei servizi ci dirà molto, in versione definitiva, dello stato di salute dei due settori economici. Nel caso di Eurolandia, il primo è destinato a confermarsi ancora una volta sotto quei 50 punti che fanno da spartiacque tra espansione e recessione dell’attività economica (è dal luglio 2022 che si trova sotto questo livello). Il PMI servizi dovrebbe invece attestarsi sopra questa soglia chiave per il secondo mese consecutivo. Il secondo acronimo sintetizza le Non-Farm Payrolls, l’indicatore USA che misura il saldo delle buste paga nei settori non agricoli. Insieme al tasso di disoccupazione ed all’indice che tasta il polso all’andamento delle retribuzioni, venerdì le NFP ci forniranno indicazioni particolarmente importanti per capire lo stato di salute della prima economia e utili a predire quelle che saranno le future mosse della Federal Reserve. A chiudere la carrellata ci pensa la Bank of England che giovedì dovrebbe, i contratti swap prezzano questa possibilità al 92%, tornare a tagliare i tassi di 25 punti base. Dopo aver confermato il benchmark nel mese di dicembre, l’istituto guidato da Andrew Bailey potrebbe approfittare del calo dell’inflazione al 2,5% registrato nell’ultimo mese dell’anno.
DeepSeek, il game changer dell’AI?
Davide contro Golia. Si potrebbe riassumere così a prima vista lo scontro che si è ufficialmente aperto questa settimana nel mondo dell’intelligenza artificiale. E a tremare questa volta sono i big di Wall Street. DeepSeek ha infatti scompaginato le prospettive delle aziende tecnologiche americane e con esse quelle degli investitori. Con un budget a disposizione particolarmente ridotto, la promettente start up cinese fondata nel 2023 da Liang Wenfeng è riuscita a sviluppare un modello di AI caratterizzato da bassissimi costi di training, dall’uso di poche GPU e senza la necessità di utilizzare costosissimi data center. In pochi giorni DeepSeek è esplosa in termini di popolarità, con l’App che è risultata la più scaricata negli AppStore in America e Cina. E proprio questo ha fatto tremare gli investitori: se il mercato punta su una soluzione meno costosa, i ricavi prospettici delle Big tech potrebbero vacillare. Da qui i crolli di Borsa delle varie NVIDIA e Broadcom, ritenute finora player capaci di accaparrarsi senza difficoltà le alte marginalità che sino a questo momento hanno caratterizzato il loro business. Vi sono tuttavia alcuni rilievi da porre su questo fronte. Se è vero come è vero che lo sbarco di DeepSeek, così come di altre soluzioni nel corso dei prossimi mesi, allarga l’arena competitiva dei giganti tecnologici americani, è altresì vero che finora l’App cinese non ha alzato la frontiera dei modelli AI ma ha reso i modelli esistenti più economici. Il calo dei costi e i guadagni di efficienza sono peraltro variabili che nel medio-lungo termine potrebbero favorire l’allargamento della base di aziende e persone interessate a investire sull’intelligenza artificiale, allargando così la base della domanda. Il gioco potrebbe dunque essere cambiato ma non per questo i nuovi paradigmi sono destinati ad avere vincitori e vinti.
Il Certificato d’investimento sull’AI
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