Weekly Note
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Taglio dei tassi più lontano ma indici ai top

Vontobel Markets
22 gen 2024 | 3 Minuti di lettura

L’attenzione degli investitori internazionali è stata catalizzata dalle parole espresse dai leader mondiali a Davos. In occasione del World Economic Forum hanno parlato numerosi banchieri centrali, policy maker e capitani d’azienda. Sono state soprattutto le indicazioni sulle prospettive di politica monetaria di Fed e BCE a monopolizzare l’interesse.

Tabella Weekly

La fase dei tagli annunciata sul finire del 2023 sembra essersi allontanata, con la prima sforbiciata che dovrebbe concretizzarsi non prima del secondo semestre. A incidere negativamente su questo scenario sono sia la forza dell’economia statunitense, particolarmente resiliente così come mostrato sui dati del mercato immobiliare usciti la scorsa settimana, sia le potenziali ricadute che potrebbero aversi sul fronte dell’inflazione dalle tensioni nell’area del Mar Rosso. La crescita dei prezzi delle spedizioni potrebbe impattare negativamente sull’inflazione europea. Anche per questo Christine Lagarde ha avvisato che la battaglia contro l’inflazione non è ancora finita. In questo contesto, banche e tecnologia hanno contribuito in modo determinante a sostenere le quotazioni degli indici di Borsa. Il Nikkei si è spinto sui massimi degli ultimi 34 anni, il Nasdaq ha aggiornato i massimi storici.

Appuntamenti Macro

 
Data Appuntamenti in calendario

Lunedì 22/01

La settimana inizia con l’aggiornamento sui tassi cinesi a 1 e 5 anni e con l’indicatore sugli investimenti esteri diretti nel Dragone.

Martedì 23/01

Oggi è il giorno del meeting della Bank of Japan e dell’indice manifatturiero che misura l’attività nell’area di Richmond, in Virginia.
Mercoledì 24/01
Da Zona Euro, Gran Bretagna e Stati Uniti sono in arrivo i numeri sul sentiment dei direttori degli acquisti, i famigerati PMI, relativi al settore manifatturiero ed a quello dei servizi. Si riunisce il board della Bank of Canada.
Giovedì 25/01 Nella prima parte riflettori puntati sull’indice IFO mentre in corrispondenza del giro boa la BCE annuncerà la sua decisione sui tassi (alle 14:30 attenzione alla conferenza stampa di Christine Lagarde). Dagli USA sono in arrivo gli aggiornamenti su PIL, ordini di beni durevoli, nuove richieste di sussidio e vendite di case nuove.
Venerdì 26/01 Dopo il dato sull’inflazione giapponese, focus sugli indici su prestiti ai privati e massa monetaria di Eurolandia. Nel pomeriggio attenzione ai dati USA su spese e redditi ed all’indice dei prezzi PCE.

Tutti in attesa di Mme Lagarde

L’appuntamento più importante nella settimana che inizia oggi è quello con la Banca Centrale Europea. Ovviamente non sono attesi interventi sui tassi ed in linea di principio dovremmo assistere ad una ripetizione dei messaggi arrivati da Davos, dove i falchi hanno paventato l’ipotesi di zero tagli dei tassi nel 2024 e le colombe, capitanate dalla presidente Lagarde, hanno lasciato intendere che per una riduzione basterà attendere l’estate. È probabile che il solito gioco delle reciproche concessioni porti ad una soluzione intermedia. Per ora i mercati si confermano ottimisti, stimando quattro sforbiciate da 25 punti base nel 2024 ed ulteriori tre nel 2025. Ma non solo BCE, perché martedì è in calendario il meeting della Bank of Japan e mercoledì quello della Bank of Canada: come nel caso dell’Eurotower, in mancanza di novità sostanziali gli operatori cercheranno di cogliere segnali per capire le future mosse. In agenda macro spiccano i dati sull’andamento dell’inflazione giapponese (martedì sono previsti i numeri elaborati dalla BoJ, venerdì quelli dell’istituto centrale di statistica), e gli importanti indici PMI - quelli che misurano il sentiment dei direttori degli acquisti- di Eurolandia, Gran Bretagna e Stati Uniti, che invece saranno diffusi mercoledì. Giovedì dalla Germania giungerà l’indice Ifo mentre dagli Stati Uniti arriveranno i numeri su crescita dell’economia, ordini di beni durevoli e vendite di case nuove mentre venerdì sarà la volta di redditi, spese e dei prezzi al consumo rilevati dall’indice PCE (quello, e torniamo ancora una volta alle Banche centrali, preferito dalla Fed).

Nasdaq al traino dei chip

Nuovi massimi storici la scorsa ottava per il Nasdaq, con l’indice tecnologico americano capace di portarsi per la prima volta sopra i 17mila punti. A sostenere la nuova ondata di acquisti sono stati in particolar modo i titoli legati ai chip e all’intelligenza artificiale. Tre le variabili che maggiormente hanno impattato positivamente sul sentiment degli operatori: la trimestrale di TSMC, la preview sui conti di Super Micro Computer e un report sul settore diffuso da Barclays. Secondo Danni Hewson, responsabile dell’analisi finanziaria di AJ Bell, anche in presenza di un’economia globale in rallentamento e di un consumatore in difficoltà a causa dei tassi elevati, le aziende stanno cercando modi per aumentare la produttività con l’AI (Artificial Intelligence). Qui si spiegano anche le attese di crescita avanzate da TSMC nella sua trimestrale e l’innalzamento delle previsioni in vista dei conti da parte di Super Micro Computer. Prospettive peraltro condivise da Barclays. Gli analisti della banca d’affari britannica ritengono che il 2024 sarà l’anno in cui l’intelligenza artificiale inizierà ad aprire l’ecosistema a più operatori. Dopo la corsa di NVIDIA, che negli ultimi giorni ha messo a segno nuovi record storici, per gli esperti i prossimi mesi vedranno la crescita delle quotazioni di altri player. Il dominio di NVIDIA potrebbe infatti portare alcuni clienti a diversificare i fornitori di componenti per l’AI per non essere eccessivamente dipendenti dall’attuale leader di mercato. Per Barclays il maggior beneficiario potrebbe essere AMD, ragion per cui ha alzato il target price da 120 a 200 dollari. Oltre ad Advanced Micro Devices, per gli analisti ottime scelte possono essere rappresentate da Camtek, Coherent, Marvell Technology, NXP Semiconductors e Western Digital.

Azioni NVIDIA, grafico a 1 anno. Fonte dati Bloomberg aggiornati alle 8:00 del 22/01/2024
Azioni NVIDIA, grafico a 5 anni. Fonte dati Bloomberg aggiornati alle 8:00 del 22/01/2024

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