Tutto pronto per il rally di Natale?
Dopo un novembre da record, la debolezza evidenziata dai mercati finanziari nelle ultime sedute sembrerebbe rappresentare la più classica delle pause di consolidament in attesa del rally di Natale.
Aspettando i meeting di Fed e BCE, è probabile che entrambi gli istituti adottino un approccio conservativo per evitare il proliferare di facili entusiasmi, la situazione si conferma tranquilla: dallo statunitense VIX e dall’europeo VSTOXX, i due indici che misurano la volatilità dei mercati azionari, per ora non arrivano segnali di allarme ed anche il Merrill Lynch Option Volatility Estimate (MOVE), quello che misura la volatilità del mercato obbligazionario, quota su livelli ben lontani dai massimi del 2023 (il MOVE si attesta a 125 punti, contro i 180 di marzo). Il sentiment degli operatori è sostenuto dalla convinzione che la fase rialzista dei tassi sia terminata e che quindi sia possibile iniziare a puntare su un contesto in cui un moderato indebolimento dei fondamentali spingerà le maggiori istituzioni monetarie ad allentare la presa. Situazione particolarmente interessante si registra sui mercati delle commodity, dove il petrolio non ha reagito alla decisione dell’Opec+ di estendere i tagli alla produzione (è la domanda la variabile che sta influenzando i prezzi) mentre l’oro ha toccato i nuovi massimi storici.
Appuntamenti Macro
Data | Appuntamenti in calendario |
Lunedì 11/12 |
La settimana inizia con i dati giapponesi su offerta di moneta e ordini di macchinari. |
Martedì 12/12 |
Oggi è il giorno dei dati sull’andamento del mercato del lavoro britannico e dell’indice tedesco ZEW. Dal fronte statunitense, focus sugli indici dei prezzi al consumo. |
Mercoledì 13/12 |
Dalla Gran Bretagna sono in arrivo gli aggiornamenti su crescita economica e produzione industriale. Alle 11 sarà la volta del corrispondente dato europeo mentre nel pomeriggio attenzione ai prezzi alla produzione USA. In serata, riflettori puntati su Washington, dove si riunisce il board della Federal Reserve. |
Giovedì 14/12 | Giornata all’insegna delle Banche centrali: sono previsti i meeting della Swiss National Bank, della Bank of England e della BCE. Dagli USA arriveranno i numeri sulle vendite al dettaglio e sulle nuove richieste di sussidio. |
Venerdì 15/12 | La notte europea sarà caratterizzata dagli indici cinesi sulla produzione industriale e sulle vendite al dettaglio mentre nel corso della prima parte e del pomeriggio giungeranno i PMI, europei e statunitensi, relativi al settore manifatturiero ed a quello dei servizi (dati flash). È inoltre in agenda l’aggiornamento sulla produzione industriale della prima economia. |
È la settimana di Fed e BCE
L’ottava che inizia oggi è incentrata sui meeting delle Banche centrali: mercoledì l’appuntamento è con la Federal Reserve mentre giovedì sarà il turno di BCE e Bank of England. In tutti i casi il quadro d’insieme è simile: l’inflazione è in netto calo, dall’economia reale arrivano segnali di rallentamento e gli effetti dell’inasprimento monetario che ha caratterizzato l’ultimo anno e mezzo non si sono ancora visti appieno. In un simile contesto, gli operatori iniziano a scommettere su un taglio dei benchmark di riferimento nel corso del primo semestre del 2024 mentre i banchieri centrali cercano di frenare l’entusiasmo. È probabile quindi che i policy makers non si lasceranno scappare l’occasione di predicare prudenza ma è anche altrettanto probabile che gli appelli, in presenza di dati macro che danno ragione agli investitori, resteranno in gran parte inascoltati. Per quanto riguarda le indicazioni in calendario, domani sarà la volta dell’indice tedesco Zew e dell’inflazione statunitense. Il primo dovrebbe confermare le difficoltà della prima economia europea che, nonostante abbia probabilmente archiviato il momento peggiore, è ancora lontana dal tornare al suo ruolo di locomotiva. Il CPI a stelle e strisce dovrebbe invece proseguire quel trend discendente che tra ottobre 2022 ed il pari mese nel 2023 gli ha permesso di passare dal 7,7 al 3,2%. Mercoledì focus invece sulla produzione industriale di Eurolandia e sui prezzi alla produzione USA mentre venerdì è prevista la pubblicazione dei dati preliminari sul sentiment dei direttori degli acquisti del manifatturiero e dei servizi di Zona Euro e Stati Uniti.
Intelligenza Artificiale: Google sfida OpenAI
A poco più di un anno dal lancio di ChatGPT da parte di OpenAI, Google ha presentato Gemini, l’attesissimo modello di intelligenza artificiale multimodale. Questo vuol dire, ha spiegato Demis Hassabis, CEO e Co-Founder di Google DeepMind, che Gemini “può generalizzare, comprendere, operare e combinare senza discontinuità diversi tipi di informazioni, tra cui testo, immagini, audio, video e codice informatico”. Gemini, che utilizza una combinazione di 57 materie - tra cui matematica, fisica, storia, diritto, medicina ed etica - per valutare sia le conoscenze che le capacità di risoluzione dei problemi, sarà fornito in tre versioni: Nano, Pro e Ultra. Le prestazioni di quest’ultima versione hanno superato i migliori modelli oggi disponibili in 30 dei 32 benchmark accademici di settore utilizzati più comunemente nella ricerca e sviluppo dei grandi modelli linguistici (LLM). Con un punteggio del 90%, Gemini Ultra è il primo modello a ottenere risultati migliori delle prestazioni umane in ambito MMLU (massive multitask language understanding, comprensione linguistica multitasking su larga scala). Ma grandi novità in tema di AI (Artificial Intelligence) arrivano anche da IBM e Meta che, in collaborazione con oltre 50 membri fondatori e collaboratori a livello globale, hanno lanciato l’AI Alliance, una community composta da realtà leader nel settore dell’industria (come big del calibro di AMD e Sony Group), delle startup, del mondo accademico (tra cui Harvard, Yale e Berkeley), della ricerca e governative che si uniscono per sostenere l’innovazione aperta e la scienza aperta nel campo dell’intelligenza artificiale. La nuova alleanza nasce con l’obiettivo di plasmare l’evoluzione dell’AI in modi che riflettono meglio le esigenze e la complessità delle nostre società.
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