Banche centrali: un’estate all’insegna del relax
Archiviati gli appuntamenti elettorali in Gran Bretagna e Francia, Oltremanica l’affermazione dei laburisti era ampiamente attesa mentre in Francia il “cordone sanitario” contro l’avanzata dell’estrema destra ha raggiunto il suo scopo, i riflettori degli operatori sono rivolti a quanto sta succedendo negli Stati Uniti dove, per ragioni differenti, i due candidati in lizza alle presidenziali di novembre non lasciano tranquilli gli operatori.
Archiviati gli appuntamenti elettorali in Gran Bretagna e Francia, Oltremanica l’affermazione dei laburisti era ampiamente attesa mentre in Francia il “cordone sanitario” contro l’avanzata dell’estrema destra ha raggiunto il suo scopo, i riflettori degli operatori sono rivolti a quanto sta succedendo negli Stati Uniti dove, per ragioni differenti, i due candidati in lizza alle presidenziali di novembre non lasciano tranquilli gli operatori. Nel caso del presidente in carica i dubbi sono sulla capacità di portare a termine altri quattro anni di mandato mentre il tycoon preoccupa per l’impatto che potrebbe avere sullo scacchiere internazionale e per un approccio che potrebbe essere caratterizzato da un eccessivo livore. Nelle ultime settimane dalla prima economia sono arrivati segnali di rallentamento che stanno spingendo gli operatori a riconsiderare l’ipotesi di un taglio dei tassi nel meeting in calendario a settembre: il CME FedWatch assegna a questa ipotesi oltre il 68% di probabilità. Ne sapremo di più nei prossimi giorni con la pubblicazione dei dati sull’andamento dell’inflazione. L’indebolimento del contesto macroeconomico caratterizza anche la prima economia europea, la Germania. Anche in questo caso sembrerebbe opportuno rinviare l’ipotesi di nuove riduzioni dei benchmark di Eurolandia a dopo l’estate.
Appuntamenti Macro
Data | Appuntamenti in calendario |
Lunedì 08/07 |
La settimana inizia con l’aggiornamento sulla bilancia commerciale tedesca e con l’indice di fiducia europeo elaborato da Sentix. |
Martedì 09/07 |
In calendario troviamo l’indice NFIB, quello che registra l’andamento del sentiment delle piccole imprese statunitensi, e la testimonianza di Jerome Powell al Senato. |
Mercoledì 10/07 |
Prima dell’avvio degli scambi focus sui prezzi, alla produzione ed al consumo, cinesi e sui risultati degli stress test sulle banche britanniche. Nel corso della prima parte attenzione alla produzione industriale italiana mentre nel pomeriggio focus sulle scorte di petrolio USA. Oggi è in agenda l’Eurogruppo. |
Giovedì 11/07 | Nel corso della prima parte sarà la volta dell’inflazione tedesca e dei dati britannici su produzione industriale e PIL. Dagli USA giungeranno gli aggiornamenti su nuove richieste di sussidio e prezzi al consumo. È il giorno del meeting dell’Ecofin. |
Venerdì 12/07 |
Dalla Cina è in arrivo il saldo della bilancia commerciale mentre le autorità tedesche diffonderanno i numeri su vendite al dettaglio e prezzi all’ingrosso. Nella seconda parte è prevista la pubblicazione dei dati statunitensi su prezzi alla produzione e sentiment dei consumatori in versione preliminare. |
Cina e Germania: tocca a voi
Cina e Germania, due Paesi distanti geograficamente ma vicini a livello economico, saranno i grandi protagonisti della settimana che inizia oggi. Dal fronte degli scambi, la settimana si aprirà con il saldo della bilancia commerciale tedesca mentre giovedì sarà la volta dei dati del Dragone; lato prezzi, mercoledì l’appuntamento è con l’accoppiata prezzi al consumo ed alla produzione cinesi, i primi dal mese di febbraio sono tornati a livello tendenziale in territorio positivo mentre i secondi sono preceduti dal segno meno dall’ottobre del 2022, mentre giovedì sarà la volta dell’indice finale sull’inflazione tedesca nel mese di giugno (il dato preliminare ha evidenziato un aumento dello 0,1% mensile) e venerdì focus sui prezzi all’ingrosso. Nel caso della prima economia europea venerdì è in agenda anche l’indice delle vendite al dettaglio. Per quanto riguarda gli altri Paesi, lunedì è in programma la diffusione dell’indice di fiducia di Eurolandia elaborato da Sentix, martedì attenzione alla testimonianza al Senato del n.1 della Federal Reserve, Jerome Powell, mentre mercoledì i riflettori saranno puntati sulla produzione industriale nel nostro Paese. Giovedì è uno di quei giorni da segnare in rosso poiché il Bureau of Labor Statistics pubblicherà l’aggiornamento sull’inflazione statunitense nel mese di giugno mentre il giorno seguente l’appuntamento è con i prezzi alla produzione (che nell’ultima rilevazione hanno evidenziato un calo mensile). Tra gli altri appuntamenti, mercoledì sarà la volta dell’Eurogruppo mentre giovedì si riunisce il Consiglio “Economia e finanza” (ECOFIN).
Dazi sulle auto cinesi: nein dalla Germania
Da giovedì scorso in Europa sono attivi dazi fino al 37,6% sulle importazioni di veicoli elettrici prodotti in Cina. Anche se si tratta di misure provvisorie che resteranno in vigore per quattro mesi, Pechino ha già annunciato ritorsioni. Memori di quanto successo con i pannelli solari, le autorità europee puntano a bloccare l’invasione di veicoli elettrici realizzati con sussidi statali. In particolare, i dazi sui veicoli BYD si attestano al 17,4%, le vetture Geely subiranno un rincaro di quasi 20 punti (19,9%) mentre nel caso delle auto del gruppo SAIC i dazi si attesteranno al livello massimo (37,6%, comunque inferiore al 100% che da agosto sarà applicato da Washington su tutte le vetture in arrivo dal Dragone). Se dalle trattative con le autorità cinesi, ha detto il n.1 per il Commercio UE Valdis Dombrovskis, “dovesse emergere una soluzione vantaggiosa per entrambe le parti, potremmo anche trovare il modo di non applicare i dazi”. Le misure non sono state accolte con favore dai produttori tedeschi. “Gli effetti negativi di questa decisione superano qualsiasi beneficio per l’industria automobilistica europea e soprattutto tedesca”, ha dichiarato un portavoce di Volkswagen (nel 2023 un terzo delle vendite delle auto “made in Germany” è stato effettuato in Cina). In linea la view della VDA, l’Associazione automobilistica teutonica, che calcola che nel 2023 il valore delle esportazioni di auto dalla Germania alla Cina è stato oltre il triplo rispetto alle importazioni mentre nel caso dei componenti il dato è stato 4 volte maggiore. Contrario anche l’esecutivo tedesco mentre quello francese è tra i sostenitori più convinti. Tra i favorevoli troviamo anche i governi di Italia e Spagna. La VDA suggerisce una soluzione: invece dei dazi, la Commissione dovrebbe concentrarsi sul garantire l’accesso alle materie prime essenziali per la transizione all’elettrico (che in molti casi sono controllate proprio dalla Cina).
Il Certificato d’Investimento sul comparto auto e a Leva su Volkswagen
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