Weekly Note
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I mercati brillano con l’ottimismo sui tassi

Vontobel Markets
13 mag 2024 | 4 Minuti di lettura

Sui mercati sembra essere tornato il sereno. Dopo la cautela con cui si erano mossi gli investitori nel mese di aprile, in questa prima parte di maggio sono state prevalentemente due le leve che hanno favorito un recupero dei listini azionari globali: le trimestrali e le prospettive sui tassi.

Tabella Weekly

Sui mercati sembra essere tornato il sereno. Dopo la cautela con cui si erano mossi gli investitori nel mese di aprile, in questa prima parte di maggio sono state prevalentemente due le leve che hanno favorito un recupero dei listini azionari globali: le trimestrali e le prospettive sui tassi. Nei giorni scorsi a tenere banco sono state soprattutto le decisioni della Bank of England e della Sveriges Riksbank. La Banca centrale svedese ha tagliato il costo del denaro, quella inglese ha aperto la porta a una sforbiciata nel corso delle prossime settimane. A rafforzare questa tendenza generale, le Minute dell’ultimo meeting della BCE pubblicate venerdì scorso. Dai verbali della riunione di aprile emerge che per i banchieri centrali un taglio dei tassi a giugno sia plausibile grazie ad un’inflazione della Zona Euro che dovrebbe scendere nel 2025 a quel target del 2% tanto auspicato. Sul fronte delle trimestrali, risultati solidi sono stati riportati da gran parte delle aziende. In Italia hanno brillato le banche, con UniCredit, Banco BPM, Banca MPS, BPER Banca e Mediobanca che hanno annunciato dati in crescita a doppia cifra rispetto a 12 mesi prima. E proprio grazie a queste due voci, indici come il DAX e STOXX 600 hanno aggiornato i propri massimi storici.

Appuntamenti Macro

 
Data Appuntamenti in calendario

Lunedì 13/05

In avvio di settimana focus sugli indici cinesi relativi agli investimenti esteri, l’offerta di moneta ed i nuovi prestiti. La Commissione europea diffonde le nuove stime sull’andamento dei principali aggregati macro.

Martedì 14/05

Prima dell’avvio degli scambi attenzione ai dati sul mercato del lavoro britannico mentre nel corso della mattina focus sull’indice tedesco ZEW. Nel pomeriggio sarà la volta dei prezzi alla produzione USA e dell’intervento del chairman della Fed, Jerome Powell.
Mercoledì 15/05
Alle 11 attenzione ai dati sulla crescita economica e sulla produzione industriale di Eurolandia mentre a movimentare la seconda parte sarà l’aggiornamento sull’inflazione USA. In agenda anche i numeri su vendite al dettaglio e manifatturiero nell’area di New York.
Giovedì 16/05 La BCE pubblica il suo Financial Stability Report mentre alle 11 l’Istat diffonde l’aggiornamento sulla bilancia commerciale nel nostro Paese. Nella seconda parte focus sui dati USA su nuove richieste di sussidi, permessi di costruzione e nuovi cantieri, indice manifatturiero di Philadelphia e produzione industriale.

Venerdì 17/05

Cina protagonista della notte europea con i dati su produzione industriale, vendite al dettaglio e prezzi delle abitazioni. In Europa è il giorno dei dati definitivi sull’inflazione nel mese di aprile.

 

Prezzi in primo piano

Dopo l’antipasto rappresentato dai prezzi alla produzione, in calendario domani, mercoledì sarà il grande giorno in cui sarà diffuso l’indice dei prezzi al consumo a stelle e strisce. Con gli ultimi aggiornamenti macroeconomici che hanno evidenziato un lieve rallentamento della locomotiva statunitense, si tratta di dati particolarmente attesi per provare a stimare quelle che saranno le future mosse della Federal Reserve: una riduzione significativa rispetto all’andamento di marzo (quando l’indice “headline” ha segnato un +3,5% ed il “core” un +3,8%) farebbe schizzare al rialzo le probabilità di una stretta nel meeting di fine luglio. Al momento il CME FedWatch Tool stima tassi stabili a giugno con una probabilità del 91,5% mentre per il meeting successivo una riduzione di 25 punti base è attesa al 30,8%. Di prezzi si parlerà anche in Europa, visto che venerdì Eurostat diffonderà le statistiche sul CPI in versione definitiva: i dati preliminari hanno evidenziato un rialzo del 2,4% in versione “completa” e del 2,9% su base “depurata”. Ma non solo prezzi: nel caso degli USA nel corso dell’ottava arriveranno anche i numeri su vendite al dettaglio, produzione industriale e le immancabili nuove richieste di sussidio; in Europa sarà la volta delle nuove stime macro elaborate dalla Commissione europea, dell’indice tedesco ZEW, dell’indice della produzione industriale e dei dati preliminari sulla crescita economica. Diversi anche gli aggiornamenti che giungeranno dal Dragone tra cui investimenti esteri, nuovi prestiti, produzione industriale e vendite al dettaglio.

La difesa per giocare d’attacco

Il settore della difesa nell’ultimo biennio è stato tra i più forti in Borsa. Da inizio 2022 è iniziata una scalata che ha portato quasi tutte le società sui massimi di periodo, in molti casi storici. Il rallentamento della corsa borsistica delle ultime settimane rientra in una normale fase di consolidamento, tuttavia le prospettive di business appaiono solide. In questa direzione vanno infatti inserite le volontà politiche, sia dei diversi Stati che della NATO. Qualche settimana fa il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner ha dichiarato che la Germania potrebbe aumentare la spesa militare di altri 9 miliardi di euro a partire dal 2028. Anche Italia e Francia vedono i propri Governi impegnati a incrementare gli investimenti. La forte richiesta permette di avere un’ottima visibilità sulle prospettive delle aziende. A riprova di questa tendenza anche le ultime trimestrali. Nei primi 3 mesi dell’anno l’italiana Leonardo ha registrato un aumento dei ricavi del 15,3% a 3,66 miliardi di euro mentre i nuovi ordini sono saliti del 14,7% a 5,75 miliardi di euro. Un portafoglio ordini a livelli da record (43,15 miliardi) assicura una copertura in termini di produzione superiore a 2,5 anni. La francese Thales ha visto il giro d’affari crescere del 7,9% a 4,421 miliardi di euro grazie soprattutto al +13% messo a segno dal settore della difesa e della sicurezza. Per la prima azienda europea di elettronica per la difesa nel primo trimestre 2024 gli ordini sono aumentati del 46% a 5,037 miliardi di euro. La stessa tendenza è confermata anche dalle aziende statunitensi. Dopo essersi aggiudicata a metà aprile un contratto da 17 miliardi di dollari per sviluppare un nuovo sistema che protegga gli USA da un eventuale attacco di missili balistici intercontinentali, Lockheed Martin in occasione della trimestrale ha detto che nei primi 3 mesi del 2024 il giro d’affari è salito del 14% a 17,20 miliardi di dollari.

iShares US Aerospace & Defense ETF, grafico a 1 anno. Dati aggiornati alle 08:30 del 13/05/2024
iShares US Aerospace & Defense ETF, grafico a 5 anni. Dati aggiornati alle 08:30 del 13/05/2024

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