Con Fed e BCE l’appuntamento è a giugno (inflazione permettendo)
Indicazioni tutto sommato positive quelle arrivate dalla testimonianza di Jerome Powell e dal meeting della Banca Centrale Europea. Nel caso della prima, gli operatori temevano una prevalenza di toni da falco che non c’è stata: il chairman ha ribadito che il costo del denaro sarà tagliato sulla base delle indicazioni in arrivo dai dati.
Approccio data-dependent anche per quanto riguarda la BCE che, per bocca del governatore della Banca di Francia Francois Villeroy de Galhau, ha fatto sapere che all’interno del board dell’Eurotower c’è un ampio consenso sul fatto che i tassi di interesse saranno tagliati in primavera: “stagione che va - ha detto Villeroy nel corso di un’intervista - da aprile al 21 giugno”. A muoversi per prima, ma in senso speculare, dovrebbe essere la Bank of Japan, visto che il Paese sembrerebbe esser riuscito a lasciarsi alle spalle decenni di deflazione. In Cina, l’Assemblea Nazionale del Popolo ha fissato l’obiettivo di crescita al 5% ma c’è scetticismo tra gli operatori sulla possibilità che possa essere raggiunto. In questo contesto, gli asset di rischio hanno chiuso la scorsa ottava in positivo ed in quella corrente la direzionalità potrebbe arrivare dai dati sull’inflazione USA di domani. Le indicazioni sotto le stime arrivate venerdì dalle retribuzioni autorizzano una buona dose di ottimismo.
Appuntamenti Macro
Data | Appuntamenti in calendario |
Lunedì 11/03 |
La settimana inizia con gli aggiornamenti relativi ai nuovi prestiti ed all’offerta di moneta in Cina. |
Martedì 12/03 |
Prima dell’avvio degli scambi focus sul mercato del lavoro britannico mentre negli Stati Uniti sono in agenda i numeri sull’andamento dell’inflazione nel mese di febbraio. |
Mercoledì 13/03 |
Alle 8 l’Office for National Statistics pubblicherà i dati sulla crescita dell’economia britannica mentre alle 11 sarà la volta della produzione industriale di Eurolandia. Nella seconda parte focus sulle scorte di petrolio USA. |
Giovedì 14/03 | Non solo i prezzi alla produzione statunitensi. In agenda troviamo, sempre riferiti alla prima economia, anche gli aggiornamenti sulle vendite al dettaglio e sull’andamento delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione. |
Venerdì 15/03 | In chiusura di settimana i riflettori saranno puntati sul nostro Paese con i numeri sulle vendite al dettaglio e sulla bilancia commerciale. Nel pomeriggio troviamo tre dati statunitensi: l’indice del manifatturiero dell’area di New York, la produzione industriale ed il dato preliminare sul sentiment dei consumatori elaborato dall’Università del Michigan. |
Tutti guardano all’inflazione USA
Oggi a Bruxelles è di scena l’Eurogruppo con all’ordine del giorno gli sviluppi macroeconomici e la politica di bilancio nella Zona Euro nel 2025 mentre domani il Consiglio “Economia e finanza”, l’Ecofin, tratterà dello stato dell’attuazione del dispositivo per la ripresa e la resilienza e dell’aggressione russa nei confronti dell’Ucraina. In agenda macroeconomica domani troviamo i dati statunitensi sull’andamento dei prezzi al consumo mentre giovedì focus su quelli alla produzione: ovviamente le singole voci saranno passate al setaccio per capire quelle che saranno le future mosse della Federal Reserve. Al momento, il CME FedWatch Tool stima che il prossimo 20 marzo la Banca centrale USA confermerà l’attuale livello dei tassi con una probabilità del 95%, a maggio la probabilità di tassi al livello attuale, 5,25-5,5%, scende al 73,4% mentre a giugno si attesta al 25,6%. Sempre per quanto riguarda la prima economia, giovedì sarà la volta anche dell’indice che misura l’andamento delle vendite al dettaglio, una voce che rappresenta i due terzi della ricchezza prodotta dalla prima economia, mentre venerdì è prevista la diffusione dei dati sulla produzione industriale. Per quanto riguarda la Zona Euro, martedì sono in arrivo i dati definitivi sull’andamento dell’inflazione tedesca mentre giovedì riflettori puntati sulla produzione industriale dei Paesi aderenti alla moneta unica. Da Oltremanica, martedì giungeranno i numeri sul mercato del lavoro e mercoledì quelli sulla crescita dell’economia.
Il futuro dell’elettrico passa per Pechino
conti deludenti di Tesla (che rischia di uscire dall’esclusivo club delle “Magnifiche Sette” di Wall Street), l’abbandono del progetto della Apple Car e il rosso di 3 miliardi di dollari registrato nel 2023 dalla cinese NIO rappresentano solo alcune delle notizie negative che nelle ultime sedute hanno pesato sul settore delle auto elettriche. Superata la fase pioneristica, il comparto sta incontrando più difficoltà del previsto per entrare nella dimensione “mainstream”. Nel 2024 il mercato europeo si troverà a fronteggiare la riduzione dei sussidi in diversi mercati, negli Stati Uniti le vendite potrebbero risentire dell’incremento della polarizzazione politica in vista delle elezioni di novembre mentre il mercato più importante, quello cinese, deve fare i conti con un’economia ancora in fase di transizione post-pandemia. Secondo le stime elaborate da BloombergNEF, nel 2024 a livello globale le vendite di veicoli elettrici ed ibridi (EV) salirà del 21% (+33% nel 2023) con la quota di EV sul totale che dovrebbe attestarsi al 20% (dal 17% del 2023). Circa 6 EV su 10 saranno venduti in Cina, dove la CPCA (China Passenger Car Association) pronostica vendite in aumento del 25% (+36% nel 2023 e +96% di 12 mesi prima). Detto di NIO, buone nuove per il mercato del Dragone arrivano Li Auto, che nel terzo trimestre ha visto le vendite quadruplicare rispetto a 12 mesi prima, e dallo sbarco in grande stile di Huawei con il brand Aito (che a febbraio è stato il marchio più venduto nell’Ex Regno di Mezzo). Attenzione anche a BYD, che nel 2024 dovrebbe consolidare il sorpasso ai danni di Tesla diventando il maggior venditore mondiale di auto 100% elettriche. E, secondo quanto dichiarato dal direttore di BYD Europe, Michael Shu, la casa è stata contattata dal governo italiano per discutere l’ipotesi di un nuovo insediamento nel nostro Paese.
Il Certificato di Investimento sulla nuova mobilità e a Leva su Tesla
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