Sono settimane di tensione e nervosismo sui mercati, con l’umore degli investitori molto volubile tanto in America quanto in Europa. A questa tendenza non si è sottratta nemmeno la scorsa ottava, caratterizzata da bruschi movimenti degli indici di Borsa. Un filo comune a questo nervosismo è dettato dall’agenda politica ed economica degli Stati Uniti.
La seduta di martedì ha mostrato in modo chiaro e netto come il tema dazi sia il market mover più importante in questo momento. La conferma dei dazi a Canada, Messico e Cina ha scatenato un’ondata di vendite su tutti i listini azionari globali. Il passo indietro, per ora momentaneo, dell’amministrazione Trump ha portato un riequilibrio del sentiment, specie sul fronte europeo. Il vero punto interrogativo è rappresentato dalle conseguenze di questi dazi tanto sul fronte della gestione dell’inflazione quanto sul peso economico per tutte le aree interessate. Fino a quando non si avrà maggior chiarezza su questo tema l’umore del mercato non cambierà, con il nervosismo che riemergerà ogni qual volta Donald Trump farà la voce grossa. Un centrifugato d’emozioni che sembra un vero e proprio frappè in salsa americana.
Appuntamenti Macro
Data | Appuntamenti in calendario |
Lunedì 10/03 |
La settimana inizia con i numeri tedeschi sulla produzione industriale e la bilancia commerciale e con l’indice che tasta il polso agli investitori europei elaborato da Sentix. È previsto un meeting dell’Eurogruppo. |
Martedì 11/03 |
Dal Giappone sono in arrivo gli aggiornamenti su PIL e consumi mentre dagli USA giungerà il dato sulla fiducia delle piccole imprese. In calendario una riunione dell’Ecofin. |
Mercoledì 12/03 |
La giornata macroeconomica prevede i dati statunitensi sull’inflazione nel mese di febbraio. Si riunisce il board della Bank of Canada. Previsti interventi di Christine Lagarde e di Joachim Nagel, rispettivamente governatori della BCE e della BundesBank. |
Giovedì 13/03 | Alle 11 l’Eurostat diffonderà l’aggiornamento sull’andamento della produzione industriale di Eurolandia mentre dopo il giro di boa dagli USA giungeranno i dati su nuove richieste di sussidio e prezzi alla produzione. |
Venerdì 14/03 | Gran Bretagna protagonista prima dell’avvio degli scambi: in arrivo gli indici su PIL, andamento del terziario e produzione industriale. Alle 10 sarà la volta dell’output del secondario italiano mentre nel pomeriggio attenzione ai numeri preliminari sul sentiment dei consumatori statunitensi. |
Prezzi USA sotto i riflettori
Dopo le indicazioni arrivate venerdì scorso dal mercato del lavoro USA, quella che inizia oggi sarà la settimana dei dati sull’andamento dei prezzi. Mercoledì l’appuntamento è con l’inflazione del mese di febbraio (CPI, Consumer Price Index) mentre giovedì sarà la volta dei prezzi alla produzione (PPI, Producer Price Index). Come del resto anche le payrolls, si tratta di numeri che ci diranno molto sulle future mosse della Federal Reserve: se, per il meeting del 19 marzo le probabilità di una conferma dei tassi sono a livelli “bulgari” (fonte FedWatch Tool del CME), nel caso della riunione di maggio un nuovo taglio raccoglie oltre il 40% di possibilità. Molto dipenderà anche dall’impatto dei dazi: la loro introduzione potrebbe sia rilanciare i prezzi al consumo, e quindi consigliare prudenza, e sia indebolire l’economia, e quindi spingere all’azione l’istituto con sede a Washington (per la Fed di Atlanta il PIL statunitense nel primo trimestre scenderà del 2,4%). L’introduzione ed il successivo ritiro delle tariffe per ora sta solo generando confusione: se c’è una cosa che, più dei dazi, gli operatori non sopportano è l’incertezza (l’ultimo Beige Book della Fed conteneva 45 riferimenti a questo termine). Tra gli altri dati in calendario troviamo gli indici sull’andamento della produzione industriale in Gran Bretagna, Germania, Zona Euro e Italia (a dicembre quest’ultimo dato ha registrato il ventitreesimo mese consecutivo in rosso).
Germania: la difesa è l’attacco
Germania grande protagonista in Europa. Il recente appuntamento elettorale sembra destinato a scompaginare gli schemi economici europei, allentando quel freno che la morigeratezza teutonica ha imposto al Continente sin dalla nascita dell’area Euro. Conservatori e socialdemocratici, partiti che dovrebbero formare il prossimo Governo, hanno annunciato l’intenzione di promuovere un piano da 625 miliardi di euro da destinare al settore delle infrastrutture e a quello della difesa. Una cifra pari al 13% del PIL che mira a contrastare la stagnazione economica e a rafforzare la posizione geopolitica europea. Non tutto ovviamente luccica. Se nel medio-lungo termine i benefici appaiono indiscutibili tanto per la prima economia europea quanto per tutta la regione, nel breve il piano tedesco si è tradotto in una pressione su tutta la curva dei rendimenti dei titoli di Stato. Un maggior debito della Germania porterà a una crescita del premio al rischio richiesto dagli investitori, con effetti a cascata per tutti gli altri Paesi. La tendenza sembra destinata a proseguire nel medio-lungo periodo, ossia fino a quando l’effetto volano sull’economia del piano non inizierà ad andare a regime e a sostenere la crescita del PIL. Vi è poi un’altra leva che incide negativamente nel breve sui titoli di Stato: un maggior rischio inflazione. Se su questa voce già vi erano alcune ombre legate all’introduzione dei dazi commerciali, ora una maggior spesa governativa potrebbe portare a degli squilibri sul fronte dell’inflazione. Nel bene e nel male il “What ever it takes” tedesco appare tuttavia un piano capace di creare valore per la Germania e per tutta l’Europa, portando il progetto europeo a una maggior coesione e visione d’insieme. In questo contesto, la componente azionaria appare inevitabilmente più attrattiva di quella obbligazionaria.
I Certificati sulle azioni e obbligazioni tedesche
Rischio Emittente:
Gli investitori sono esposti al rischio che l’Emittente (Vontobel Financial Products GmbH, Francoforte sul Meno) o il Garante (Vontobel Holding AG, Zurigo) non risultino in grado di adempiere ai propri obblighi in relazione al prodotto. È possibile una perdita totale del capitale investito. In quanto titoli di credito, i prodotti non sono soggetti ad alcuna protezione dei depositi.
Rischio di Mercato:
Gli investitori devono tenere presente che l’andamento dei prezzi delle azioni delle società sopra menzionate è influenzato da molti fattori imprenditoriali, ciclici ed economici, che dovrebbero essere presi in considerazione al fine di formarsi un’idonea opinione sul mercato. Il prezzo delle azioni potrebbe muoversi diversamente rispetto alla previsione degli investitori, portando a perdite di capitale. Inoltre, i rendimenti passati e le opinioni degli analisti non sono un indicatore per i rendimenti futuri.
Rischio di Cambio:
Qualora il prodotto abbia come sottostante/i titoli non quotati in Euro, il valore del prodotto dipenderà anche dal tasso di cambio tra la valuta straniera e l’Euro nel caso in cui il prodotto non abbia una copertura (opzione quanto).
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Il presente documento non rappresenta né una consulenza d’investimento né una raccomandazione di investimento di tipo finanziario, contabile, legale o altro o di strategia d’investimento, ma una pubblicità. Le informazioni complete sugli strumenti finanziari, compresi i rischi, sono descritti nel rispettivo pro-spetto di base, unitamente ad eventuali supplementi, nonché nelle rispettive Condizioni Definitive. Il rispettivo prospetto di base e le Condizioni Definitive costituiscono gli unici documenti di vendita vincolanti per gli strumenti finanziari. Si raccomanda ai potenziali investitori di leggere attentamente tali documenti prima di effettuare qualsiasi decisione di investimento, al fine di comprendere appieno i rischi e i vantaggi potenziali derivanti dalla decisione di investire negli strumenti finanziari. Gli investitori possono scaricare questi documenti e il documento contenente le informazioni chiave (KID) dal sito internet dell’emittente, Vontobel Financial Products GmbH, Bockenheimer Landstrasse 24, 60323 Francoforte sul Meno, Germania, su “http:// prospectus.vontobel.com/”. Inoltre, il prospetto di base, gli eventuali supplementi al prospetto di base e le Condizioni Definitive sono disponibili gratuitamente presso l’emittente. L’approvazione del prospetto da parte dell’autorità di riferimento non deve essere considerata un parere favorevole sugli strumenti finanziari offerti o ammessi alla negoziazione in un mercato regolamentato. Gli strumenti finanziari sono prodotti non semplici e di difficile comprensione. Il presente documento contiene un’indicazione dei rendimenti passati degli strumenti finanziari. I rendimenti passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. Il presente documento e le informazioni in esso contenute possono essere distribuiti o pubblicati solo nei paesi in cui tale distribuzione o pubblicazione è consentita dalla legge applicabile. Come indicato nel relativo prospetto di base, la distribuzione degli strumenti finanziari menzionati in queste informazioni è soggetta a restrizioni in alcune giurisdizioni. Questo messaggio pubblicitario non può essere riprodotto o ridistribuito senza previa autorizzazione dell’editore. © 2024 Bank Vontobel Europe AG e/o le sue affiliate. Tutti i diritti riservati.
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