Sui mercati si accende la luce del risk-off
Una settimana all’insegna delle vendite per i mercati azionari globali. Negli ultimi 7 giorni gli investitori hanno acceso la luce del risk-off in scia alle crescenti preoccupazioni legate all’economia statunitense.
Una settimana all’insegna delle vendite per i mercati azionari globali. Negli ultimi 7 giorni gli investitori hanno acceso la luce del risk-off in scia alle crescenti preoccupazioni legate all’economia statunitense. I dati di venerdì hanno mostrato un rallentamento della prima economia globale, con una lettura delle non-farm payrolls di luglio sotto le attese e una rivisitazione al ribasso per i dati di maggio e giugno. A intimorire il mercato le prospettive congiunturali, con lo scenario di un “no landing” che appare alle spalle. Ora si ragiona se per i prossimi mesi e l’inizio del 2025 sarà “soft” o “hard landing”. Sul banco degli imputati anche la FED, con alcuni analisti che iniziano a evidenziare come la banca centrale USA abbia atteso troppo per iniziare a tagliare il costo del denaro. Questa ipotesi dopo il meeting del FOMC è sempre più probabile e nel mese di settembre dovremmo assistere alla prima sforbiciata. Resta da capire se di 25 o 50 punti base. Intanto gli investitori hanno iniziato a vendere azioni e comprare titoli di Stato, una classica mossa di copertura dal rischio. Sul fronte delle trimestrali, tra valutazioni di Borsa e prospettive reddituali gli investitori appaiono più selettivi. Arriva agosto e la temperatura sale, pure sui mercati internazionali.
Appuntamenti Macro
Data | Appuntamenti in calendario |
Lunedì 05/08 |
In avvio di settimana focus sui dati definitivi sul sentiment dei direttori degli acquisti (PMI) del comparto servizi di Zona Euro, Gran Bretagna e Stati Uniti. Nel caso di Eurolandia, focus anche sull’indice di fiducia elaborato da Sentix e sul dato che misura l’andamento dei prezzi alla produzione. |
Martedì 06/08 |
Oggi è il giorno del meeting della Reserve Bank of Australia. In agenda macro troviamo gli ordini alle industrie tedesche, le vendite al dettaglio di Eurolandia e la bilancia commerciale italiana. Nel corso del pomeriggio attenzione al saldo commerciale statunitense. |
Mercoledì 07/08 |
In arrivo gli aggiornamenti sulla bilance commerciali di Cina e Germania. Negli USA è in calendario l’aggiornamento sull’andamento degli stock di greggio |
Giovedì 08/08 | Prima dell’avvio degli scambi in Europa attenzione all’indice che misura la produzione industriale tedesca mentre nel pomeriggio il Dipartimento del lavoro USA diffonderà l’indice delle nuove richieste di sussidio. |
Venerdì 09/08 |
Economia cinese in primo piano con i dati relativi l’inflazione ed i prezzi alla produzione. Dalla Germania è in arrivo il dato definitivo sull’andamento dei prezzi al consumo a giugno. |
Germania sotto i riflettori
Germania sotto i riflettori: nella settimana che inizia oggi attenzione alle indicazioni in arrivo dalla prima economia europea che, dopo una prima parte d’anno che aveva fatto ben sperare, si ritrova nuovamente impantanata in un contesto macroeconomico ricco di insidie. Ovviamente quello che accade alla locomotiva finisce per ripercuotersi anche sulle altre economie della Zona Euro, sia direttamente (esportando debolezza) e sia indirettamente (per il tramite di politiche monetarie che per forza di cose devono tener conto dello stato di salute tedesco). Domani prima dell’avvio delle contrattazioni sarà la volta dei numeri sugli ordini alle fabbriche mentre mercoledì attenzione al saldo della bilancia commerciale. Giovedì riflettori puntati sulla produzione industriale mentre venerdì sarà la volta dell’inflazione. Tra gli altri dati della settimana, oggi abbiamo i dati definitivi sul PMI servizi di Zona Euro, Gran Bretagna e Stati Uniti, domani è previsto il meeting della Reserve Bank of Australia mentre a seguire ci sarà la bilancia commerciale cinese (mercoledì). Sempre per quanto riguarda il Dragone, in chiusura di settimana attenzione ai dati sui prezzi alla produzione ed al consumo. Capitolo Earning Season: martedì in agenda sarà l’accoppiata formata da Amgen e da Caterpillar ad alzare il velo sui conti, mercoledì focus sui numeri di Walt Disney mentre giovedì l’appuntamento è con Eli Lilly. A Milano sarà la volta delle banche, con i risultati di Banca MPS, di Banco BPM e di BPER Banca, mentre giovedì riflettori puntati su un big del calibro di Unipol.
Small cap USA, riscossa iniziata?
Il mese di luglio ha segnato un potenziale punto di volta per il mercato delle small e mid cap americane. Il Russell 2000 ha messo a segno un rialzo del 10%, decisamente meglio di S&P 500 (+1,13%) e Nasdaq (-0,75%). Soprattutto un dato in controtendenza rispetto al trend da inizio anno e degli ultimi anni. Nel 2024 S&P 500 e Nasdaq Composite hanno doppiato la performance del Russell 2000, dando seguito al trend iniziato dal marzo 2020. Da allora a fine luglio 2024 a fronte di un +52,7% delle quotazioni del Russell 2000 i due indici hanno maturato un rialzo rispettivamente dell’86,9% e del 105,4%. Dietro al recupero delle small e mid cap USA vi sono diverse motivazioni. Se l’ormai prossimo taglio del costo del denaro da parte della Fed sorride a questa tipologia di aziende, il fattore politico non è da trascurare. La rielezione alla Casa Bianca di Donald Trump sosterrebbe il processo di re-industrializzazione dal quale le small cap domestiche trarrebbero grande beneficio. Da tempo le valutazioni delle società statunitensi più piccole sono inferiori alla loro media di lungo periodo e una crescita degli utili rappresenterebbe un ottimo driver in Borsa. In questa direzione, settori come costruzioni e materiali, componentistica per le catene di montaggio automatizzate, distributori ed aziende di trasporto appaiono quelli che maggiormente potrebbero trarne giovamento. In ottica prospettica va infine evidenziato un dato importante. Dal 1979, quando il Russell 2000 ha guadagnato il 10% o più in un dato mese nei sei mesi successivi ha visto le proprie quotazioni salire nel 90% dei casi. E il rendimento medio è stato a doppia cifra, nell’ordine dell’11,4%. Individuare il giusto timing per l’ingresso su questo settore potrebbe dunque rappresentare un asset vincente per i propri investimenti.
Il Certificato a Leva su Russell 2000
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