Arriva agosto e cresce la voglia di risk off
Quella passata potrebbe essere stata una settimana importante per le prospettive di breve dei mercati finanziari. L’accordo raggiunto sul fronte dei dazi tra Stati Uniti ed Europa ha contribuito in una prima fase a dare un’ulteriore spinta rialzista alle Borse internazionali.
Quella passata potrebbe essere stata una settimana importante per le prospettive di breve dei mercati finanziari. L’accordo raggiunto sul fronte dei dazi tra Stati Uniti ed Europa ha contribuito in una prima fase a dare un’ulteriore spinta rialzista alle Borse internazionali. Gli indici USA in particolar modo hanno aggiornato i massimi storici anche grazie alla pubblicazione delle trimestrali di alcune tra le più importanti aziende tech al Mondo. Qualcosa è tuttavia cambiato giovedì, all’indomani del meeting della Fed. Jerome Powell ha mantenuto la sua direttrice sul fronte dei tassi in attesa di capire le reali ricadute sull’inflazione delle tariffe introdotte dall’amministrazione Trump. Più che ai tassi di interesse, in questa fase gli operatori guardano al rapporto tra il Presidente USA e il numero uno della Fed. Una via di fuga potrebbe venire dai dati del mercato del lavoro di venerdì. La loro debolezza potrebbe aprire la via a un taglio del costo del denaro a settembre (le probabilità di una sforbiciata sono passate dal 38 all’80% in poche ore). Di mezzo tuttavia vi è un agosto che potrebbe essere caratterizzato da un generale risk off da parte degli investitori.
Appuntamenti Macro
| Data | Appuntamenti in calendario |
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Lunedì 04/08 |
La settimana inizia con l’indice sulla fiducia degli investitori europei elaborato da Sentix. |
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Martedì 05/08 |
Da Zona Euro, Gran Bretagna e Stati Uniti sono in arrivo le indicazioni finali sul sentiment dei direttori degli acquisti del settore dei servizi. Nel caso di Eurolandia attenzione anche all’indice dei prezzi alla produzione. |
| Mercoledì 06/08 |
Prima dell’avvio degli scambi focus sugli ordini alle fabbriche tedesche mentre alle 10 sarà la volta del dato che misura la produzione industriale italiana. Un’ora più tardi attenzione alle vendite al dettaglio della Zona Euro mentre dagli USA è in arrivo l’aggiornamento settimanale sulle scorte di petrolio. |
| Giovedì 07/08 | Germania protagonista della prima parte con i dati sulla produzione industriale e la bilancia commerciale. In corrispondenza del giro di boa l’appuntamento è con la Bank of England mentre prima dell’avvio di Wall Street focus sulle nuove richieste di sussidio statunitensi. |
| Venerdì 08/08 | Attenzione ai dati giapponesi su spese dei consumatori e bilancia delle partite correnti. |
| Sabato 09/08 |
In agenda ci sono i prezzi alla produzione ed al consumo cinesi. |
Banche centrali, tocca alla BoE
Dopo un periodo di forte debolezza, le indicazioni macroeconomiche arrivate negli ultimi giorni hanno favorito la risalita del biglietto verde. Se la conferma dei tassi messa in campo dalla BCE è da interpretare in ottica “wait and see”, e l’accordo commerciale raggiunto con gli USA rende probabilmente necessari nuovi interventi di riduzione dei saggi di Eurolandia, la conferma dell’attuale assetto macroeconomico messa in campo dalla Federal Reserve va inquadrata in un’ottica differente. Questo non solo a causa delle fortissime interferenze in arrivo dalla Casa Bianca, che finora hanno fatto breccia in quei membri del FOMC candidati a prendere il posto di Jerome Powell, ma anche di una crescita economica tornata solida e di un indice dei prezzi PCE (quello che tiene conto del costo dei beni che vengono effettivamente acquistati) che si conferma tonico. A questo va aggiunto il fatto che la sfrontatezza di Trump nel criticare l’operato della Banca centrale ha finito per produrre un effetto opposto per quei membri intenzionati a difendere l’indipendenza dell’istituto. In linea con quanto visto negli Stati Uniti, anche nel Regno Unito i prezzi al consumo non sono ancora sotto controllo e la decisione che sarà presa dal board della Bank of England giovedì prossimo dovrebbe evidenziare una spaccatura. Ma, a differenza della Fed, dal meeting della BoE dovrebbe emergere una riduzione del benchmark dal 4,25 al 4%.
Conti record per le banche italiane
Nuovi record per le banche italiane. La stagione delle trimestrali in corso conferma ancora una volta la solidità reddituale degli istituti di credito tricolori. Una decina di giorni fa UniCredit aveva battuto le attese degli analisti in occasione della pubblicazione dei dati del secondo trimestre, con un utile netto rettificato a 2,9 miliardi (+8% a/a), al di sopra dei 2,5 del consensus. La scorsa ottava è stata la volta dell’altra big di Piazza Affari: Intesa Sanpaolo. E anche in questo caso i conti hanno confermato una solidità eccezionale. La banca guidata da Carlo Messina nei primi sei mesi del 2025 ha incamerato un utile netto di 5,2 miliardi di euro, valore che supererà i 9 miliardi di euro a fine anno. Intesa e UniCredit non sono state due eccezioni. La stessa Mediobanca ha chiuso l’esercizio con conti record: i ricavi sono saliti a 3,719 miliardi (+3% a/a) e l’utile netto a 1,33 miliardi (+4%). Se il trend del comparto bancario è ormai consolidato da qualche anno, ossia da quando la BCE iniziò ad alzare i tassi per combattere la spirale inflattiva post pandemia, a far ben sperare sono gli input prospettici giunti in occasione delle ultime presentazioni dei dati. Guardando al futuro prossimo, tutte e tre le banche citate in precedenza hanno già annunciato d’aver intenzione di incrementare la remunerazione dei propri azionisti, sia sotto forma di dividendi che di buyback. Questo aspetto diventa molto interessante soprattutto perché avviene dopo che la BCE ha avviato una corposa politica di allentamento monetario già da giugno 2024 e conferma come il modello di business sia diventato resiliente anche su questo fronte. Certo, la corsa degli ultimi anni è stata vigorosa e la spinta aggregativa sembra aver perso un po’ di forza e questo potrebbe favorire qualche presa di beneficio nel breve termine. Altrettanto certo è però che i lauti dividendi che gli istituti di credito dovrebbero continuare a pagare rimarranno un catalizzatore di interesse di molti investitori per il medio periodo.
I Certificati d’investimento sulle banche italiane
Rischi
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Gli investitori sono esposti al rischio che l’Emittente (Vontobel Financial Products GmbH, Francoforte sul Meno) o il Garante (Vontobel Holding AG, Zurigo) non risultino in grado di adempiere ai propri obblighi in relazione al prodotto. È possibile una perdita totale del capitale investito. In quanto titoli di credito, i prodotti non sono soggetti ad alcuna protezione dei depositi.
Rischio di Mercato:
Gli investitori devono tenere presente che l’andamento dei prezzi delle azioni delle società sopra menzionate è influenzato da molti fattori imprenditoriali, ciclici ed economici, che dovrebbero essere presi in considerazione al fine di formarsi un’idonea opinione sul mercato. Il prezzo delle azioni potrebbe muoversi diversamente rispetto alla previsione degli investitori, portando a perdite di capitale. Inoltre, i rendimenti passati e le opinioni degli analisti non sono un indicatore per i rendimenti futuri.
Rischio di Cambio:
Qualora il prodotto abbia come sottostante/i titoli non quotati in Euro, il valore del prodotto dipenderà anche dal tasso di cambio tra la valuta straniera e l’Euro nel caso in cui il prodotto non abbia una copertura (opzione quanto).
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Il presente documento non rappresenta né una consulenza d’investimento né una raccomandazione di investimento di tipo finanziario, contabile, legale o altro o di strategia d’investimento, ma una pubblicità. Le informazioni complete sugli strumenti finanziari, compresi i rischi, sono descritte nel rispettivo prospetto di base, unitamente ad eventuali supplementi, nonché nelle rispettive Condizioni Definitive. Il rispettivo prospetto di base e le Condizioni Definitive costituiscono gli unici documenti di vendita vincolanti per gli strumenti finanziari. Si raccomanda ai potenziali investitori di leggere attentamente tali documenti prima di effettuare qualsiasi decisione di investimento, al fine di comprendere appieno i rischi e i vantaggi potenziali derivanti dalla decisione di investire negli strumenti finanziari. Gli investitori possono scaricare questi documenti e il documento contenente le informazioni chiave (KID) dal sito internet dell’emittente, Vontobel Financial Products GmbH, Bockenheimer Landstrasse 24, 60323 Francoforte sul Meno, Germania, su “http:// prospectus.vontobel.com/”. Inoltre, il prospetto di base, gli eventuali supplementi al prospetto di base e le Condizioni Definitive sono disponibili gratuitamente presso l’emittente. L’approvazione del prospetto da parte dell’autorità di riferimento non deve essere considerata un parere favorevole sugli strumenti finanziari offerti o ammessi alla negoziazione in un mercato regolamentato. Gli strumenti finanziari sono prodotti non semplici e di difficile comprensione. Il presente documento contiene un’indicazione dei rendimenti passati degli strumenti finanziari. I rendimenti passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. Il presente documento e le informazioni in esso contenute possono essere distribuiti o pubblicati solo nei paesi in cui tale distribuzione o pubblicazione è consentita dalla legge applicabile. Come indicato nel relativo prospetto di base, la distribuzione degli strumenti finanziari menzionati in queste informazioni è soggetta a restrizioni in alcune giurisdizioni. Questo messaggio pubblicitario non può essere riprodotto o ridistribuito senza previa autorizzazione dell’editore. © 2025 Bank Vontobel Europe AG e/o le sue affiliate. Tutti i diritti riservati.
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