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Weekly Note: settore bancario

1 set 2022 | 4 Minuti di lettura
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Commentando la negativa reazione dei mercati finanziari dopo le parole di Jerome Powell al simposio dei banchieri centrali di Jackson Hole, il presidente della Fed di Minneapolis, Neel Kashkari, ha dichiarato di esserne soddisfatto, in quanto i mercati “dimostrano di aver compreso la serietà dell’impegno della Fed nel combattere l’inflazione”.

Scarica il PDF della Weekly Note - Settimana 01/09- 07/09

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Commentando la negativa reazione dei mercati finanziari dopo le parole di Jerome Powell al simposio dei banchieri centrali di Jackson Hole, il presidente della Fed di Minneapolis, Neel Kashkari, ha dichiarato di esserne soddisfatto, in quanto i mercati “dimostrano di aver compreso la serietà dell’impegno della Fed nel combattere l’inflazione”. È un commento che spiega perché, in questo momento, le banche centrali non possano farsi vedere incerte su questo fronte. Perdere la credibilità vorrebbe dire regalare il mondo a una spirale inflazionistica disastrosa. La BCE è sullo stesso fronte e della stessa idea, come ha ribadito il membro del board e della Bundesbank Isabel Schnabel sempre a Jackson Hole, facendo balenare nella testa degli investitori la possibilità che a settembre Francoforte alzi i tassi di interesse dello 0,75%.

Dunque la strada per il prossimo futuro è segnata, ma almeno gli investitori hanno ora un’incertezza in meno: sanno che le banche centrali procederanno a tappe forzate con il rialzo dei tassi di interesse finché l’inflazione sarà riportata su livelli del 2% con sufficiente stabilità. Dato per assodato questo, si può cominciare a guardare al dopo e cercare di capire quando arriverà lo stop al rialzo e magari il primo taglio, nel corso del 2023, probabilmente con l’economia in recessione. Per capire quando potrebbe arrivare questo momento i dati saranno fondamentali. A cominciare da quello sul mercato del lavoro statunitense, che dovrebbe mostrarsi ancora forte anche se con una creazione di buste paga in calo, in agosto, a 300.000 da 528.000. Sulla base di quanto detto è possibile aspettarsi volatilità sui mercati nelle prossime settimane ma, volendo escludere elementi esterni come un blocco totale delle fonriture di gas russo (che però priverebbe la Russia di un’arma di ricatto) o un incidente tra Stati Uniti e Cina nelle acque di Taiwan, anche la costruzione di una base di partenza per le Borse.

AGENDA MACRO

Data Appuntamenti in calendario
Giovedì
25/08
Focus sugli indici manifatturieri (PMI) in agosto, sia per l’Europa che per gli Stati Uniti, utili per ricavare lo stato di salute dei settori industriali. Da ricordare che la soglia di 50 separa le fasi di contrazione dell’attività da quelle di espansione. Negli Stati Uniti verrà diffuso anche l’indice ISM, sempre relativo al mese di agosto.
Venerdì 26/08 La giornata di venerdì ospita l’appuntamento più importante della settimana, ossia il check-up sul mercato del lavoro USA, a cui gli analisti guardano per capire quanto durerà la fase di rialzo dei tassi di interesse da parte della Fed. Sempre negli USA viene pubblicato il dato sugli ordinativi di fabbrica del mese di luglio.
Lunedì 29/08 Borsa USA chiusa per la Giornata dei Lavoratori. Attesi in Europa gli indici PMI servizi e le vendite al dettaglio di luglio.
Martedì 30/08 Gli ordini di fabbrica in Germania e l’indice ISM servizi negli Stati Uniti saranno i dati principali della giornata di martedì.
Mercoledì 31/08 Da monitorare le rilevazioni sul PIL in Germania e in Europa nel secondo trimestre del 2022.

Focus: settore bancario

Con i tassi alti, margini in crescita

Nella difficile seduta di venerdì 26 agosto, in cui Powell ha ribadito l’inflessibilità della Fed nel combattere l’inflazione, seguita dalla BCE per bocca del rappresentante della Bundesbank Isabel Schnabel, a dare sostegno al FTSE MIB ci hanno pensato i titoli del settore bancario. Il comparto, infatti, beneficia dell’aumento dei tassi di interesse che permettono di avere margini più elevati. Per investire sul settore si potrebbe guardare al certificato Memory Cash Collect Express con sottostanti i titoli Intesa Sanpaolo e Unicredit. Con questo Certificate, identificato dal codice ISIN DE000VX7LC41 ed emesso lo scorso marzo con scadenza finale il 4 marzo 2024, gli investitori possono ricevere mensilmente un bonus di 0,70 euro, per un rendimento annuo dell’8,4%, se alla data di valutazione i sottostanti quotano a un valore superiore o pari alla soglia bonus, posta al 40% dello strike. Inoltre, se a partire dal 5 settembre, alle date di osservazione mensile, entrambi i sottostanti quoteranno alla pari o sopra il Livello Autocall, il Certificato scadrà anticipatamente, restituendo il valore nominale di 100 euro, il premio relativo al periodo e gli eventuali premi non pagati nelle date di osservazione precedenti (effetto Memoria). Se la condizione per la scadenza anticipata non si verifica, alla scadenza finale, se i due sottostanti quotano a un prezzo pari o superiore alla Barriera (40% del valore iniziale), l’investitore riceve il valore nominale del Certificate, il premio del periodo e quelli eventualmente conservati in memoria. Se anche uno solo dei sottostanti avrà un prezzo inferiore alla Barriera, il Certificato replicherà la performance del sottostante peggiore.

Dai Fatti agli Effetti

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Il Fatto

Lo storico gruppo assicurativo italiano Generali ha annunciato di aver acquisito le quote di maggioranza delle joint venture di Axa e Affin in Malesia, diventando una delle più grandi compagnie assicurative Danni del Paese, con presenza anche nel settore Vita. Il prezzo pagato dal Leone di Trieste per avere un posto di rilievo in una delle nazioni a elevato tasso di crescita è di 262 milioni di euro. Generali ha inoltre portato al 100% (dal 49 precedente) la quota in MPI Generali Indurans Berhad, sempre in Malesia. In conseguenza di queste operazioni, nel corso del 2023 verrà lanciato il marchio Generali Malaysia. Il regional officer di Generali, Rob Leonardi, ha sottolineato come il consolidamento della presenza in Malesia permetta a Generali di lavorare in un paese con forti prospettive di crescita grazie a un’economia in sviluppo e un tasso di penetrazione assicurativa ancora basso.
 

L'Effetto

Nelle ultime cinque settimane il titolo Generali ha cercato di costruire un rialzo a partire dai minimi periodici del 21 luglio 2022 a 13,795 euro. Un livello assente dal gennaio 2021, a partire dal quale l’azione della compagnia assicurativa triestina ha messo a segno un rialzo di quasi il 14% prima di venire bloccato dalla media mobile a 55 giorni, transitante a 15,40 euro. Dopo il test, tuttavia, Generali non ha perso contatto con l’ostacolo dinamico e ancora adesso si muove a stretto contatto con lo stesso. Una rottura al rialzo darebbe un segnale positivo nel breve periodo che poi dovrebbe essere confermato dal superamento dei massimi di periodo a 15,68 euro (17 agosto), dopo i quali si aprirebbe la strada verso area 17 euro e verso un secondo importante test dellaa resistenza dinamica data dalla media mobile a 200 periodi. Nel caso in cui invece Generali dovesse perdere contatto con la linea della media mobile a 55 giorni, gi investitori dovrebbero guardare ai minimi del 21 luglio a 13,795 euro..

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Generali - 1 anno - Fonte: Bloomberg
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Generali - 5 anni - Fonte: Bloomberg

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Rischi

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